ELZEVIRO 5

L'INVENZIONE DELLA SCRIMINATURA CENTRALE
di Jean Marie Vernel-Agropontì

Vi è una certa bassezza d'animo a pretendere che, quando siamo infelici, gli altri si interessino alle nostre disgrazie”, così scriveva Emil Cioran nei suoi quaderni. 
Una frase di buon effetto, con una certa dose di democratica realtà, non scevra da un certo patetismo mitteleuropeo, con una base malinconica da sedicenne in gonnella ed un retro gusto che da lontano ricorda certe meccaniche cristiane. 

Emil Cioran alla biglietteria
del Parco Archeologico di Selinunte -TP-
Emil Cioran è stato un giovine triste, amante dello scarto tra l'anelito al suicido e la volontà di vivere, a lui deve molto la coprofagia creativa di Gianni Morandi, l' esplosione della noia in Enzo Muscarnaci, ma soprattutto a lui e al suo incontro con Céline si deve l'invenzione della capigliatura con scriminatura centrale, o meglio semi centrale.
 Correva l'anno 1953 e l'impresario cinese Jio Wang Sjio organizzava un incontro di box a Marsiglia, al Théâtre du Gymnase, tra l'allora campione Louis Ferdinad Céline, reduce dai quasi vent'anni si successo del Voyage ed Emil Cioran, da poco ripresosi dopo la separazione da Sartre. Una famosa foto di Cartier-Bresson (gelosamente custodita in Vaticano) blocca il momento esatto nel quale un fenomenale e cinico gancio droite di Céline intercetta la mandibola di Cioran, 
 - Ce fut "le moment”- avrebbe detto anni dopo il fotografo. 
Il folto capello del filosofo franco-rumeno si divide in due e si piega lievemente a sinistra creando un'onda, dai più definita "anarchico-creativa", che mai lo lascerà, un'onda che probabilmente cronicizzerà la sua proverbiale insonnia, che nutrirà il suo nichilismo e che sopratutto farà moda tra i barbieri ebrei di Montparnasse prima, e di mezzo mondo dopo.



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